Il mondo onirico è il palcoscenico in cui ogni notte mettiamo in scena passioni, desideri, paure, ricordi, conflitti.
Attraverso i sogni il nostro Inconscio ci conduce nel non luogo in cui usciamo dal tempo e superiamo le leggi di causa ed effetto.
Ogni notte l'inconscio ci ripropone fatti, eventi, relazioni, del presente e del passato. Modifica, taglia, aggiunge, il risultato è dato da sequenze apparentemente illogiche e assurde, ma è proprio nella stranezza che si cela l'informazione più preziosa. Come un abile regista, l'istanza inconscia mette in scena fatti, emozioni, sentimenti, pensieri, proponendoci un punto di vista diverso, dandoci una diversa prospettiva e mostrando aspetti di noi sconosciuti o negati.
Come utilizziamo questa preziosa comunicazione?
Il sogno è una grande risorsa, una meravigliosa occasione per comprendere nodi irrisolti, relazioni sospese, separazioni non elaborate, convinzioni svalutanti.
Il lavoro onirico viene compiuto attraverso tre fondamentali principi: condensazione, simbolizzazione e spostamento. Grazie a questa elaborazione il focus viene spesso nascosto attraverso una scenografia ridondante dove più elementi del sogno, apparentemente sconnessi tra loro, vengono raggruppati e i pensieri onirici sono rappresentati per mezzo di paragoni e metafore, colori accesi che spostano l'attenzione su aspetti non centrali. La complessità del sogno emerge attraverso il lavoro associativo che si svolge in seduta, cosi come nel lavoro di gruppo in cui i sogni vengono messi in scena con la tecnica delle costellazioni.
L'approccio al sogno è davvero affascinante, riscontro sempre una perfezione nello stile del racconto, che si colloca a metà fra un trailer cinematografico e una sequenza di opere pittoriche.
Dott.ssa Emanuela Presepi
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